Lazhar Chaieb (2019)

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Lazhar Chaieb aveva 33 anni quando il 6 ottobre 2019 è partito in mare da Sfax, in una barca carica di decine di persone. Prima di ammalarsi, aveva lavorato in un ristorante nel quartiere alla periferia di Sfax dove aveva sempre abitato con la sua famiglia. Dopo che la richiesta di visto che aveva presentato era stata negata, aveva deciso comunque di mettersi in viaggio per l’Europa, affrontando i pericoli della frontiera del mare per potersi curare.

Infatti, Lazhar Chaieb era affetto da una forma di tumore in stato avanzato che lo aveva reso invalido, incapace di lavorare e di provvedere alla sua famiglia. Necessitava di cure specialistiche che in Tunisia non poteva ricevere. Lazhar sognava l’Europa per poter guarire, per recuperare la salute. Aveva deciso di partire per salvare la sua vita e il benessere della sua famiglia. Ma il motivo principale che aveva spinto Lazhar a mettersi in mare era Beya, la sua bambina di 3 anni. Lazhar ha però perso la vita in un naufragio avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2019, nelle acque di Lampedusa, presso l’isola dei conigli. Insieme a lui sono morti altri tre compagni di viaggio: Feker Hmidi, Ben Amor Rabia, Ben Mohamed Talal.

Nel dicembre 2019, le madri dei quattro giovani sono state invitate presso la Procura di Agrigento per completare le procedure di identificazione dei presunti figli40. Purtroppo, i corpi di due di loro, Lazhar e Feker, non erano stati estratti dal mare a causa delle pessime condizioni meteo e pertanto non era stato possibile effettuare la prova del DNA. Le madri dei due giovani hanno potuto riconoscere e identificare i figli solo attraverso le immagini di un video girato dai sommozzatori della Guardia Costiera, senza poter mai rivedere i loro corpi.

Su richiesta della famiglia di Lazhar, ai fini dell’eredità familiare, attraverso l’interlocuzione tra l’avv. Leonardo Marino per Borderline Sicilia e la Procura di Agrigento, siamo riuscitə a far ottenere alla madre di Lazhar, Gamra, il verbale dell’interrogatorio in cui viene messo agli atti che il corpo di Lazhar è stato identificato tra quelli non recuperati e pertanto rimasti in mare. I corpi di Ben Amor Rabia e Ben Mohamed Talal sono invece stati rimpatriati e seppelliti a Sfax.

Con la madre Gamra abbiamo organizzato dei momenti di commemorazione a Lampedusa (2021) e in Tunisia (2022) in memoria del giovane il cui corpo è rimasto nelle acque del Mediterraneo.

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