La violenza del Cpr di Trapani Milo

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12.03.2025

Al CPR di Trapani Milo stanno avendo luogo degli episodi di violenza per cui è necessaria una risposta urgente. Le persone recluse comunicano di essere in pericolo di vita e di avere paura di non sopravvivere alla notte.

Come rete siciliana contro il confinamento, apprendiamo infatti di una gravissima notte di violenza nel CPR di Trapani Milo, dove, a quanto pare a seguito di una rissa, sembra che non ci siano stati interventi a tutela delle persone e della loro incolumità -quantomeno- fisica, se non la chiamata alla polizia antisommossa, che non sarebbe intervenuta in loro tutela.


Le notizie che arrivano dall’interno, denunciano le gravi condizioni in cui verserebbero alcune persone, ad ora non messe in sicurezza.

Questi episodi contribuiscono a dimostrare che il CPR è un luogo pericoloso, in cui alle persone recluse non viene garantito il diritto alla vita e all’incolumità personale, e non solo alla difesa, costrette a sopravvivere in uno stato disumano e di sovraffollamento, dove tutto può succedere.

Il CPR di Milo sta creando e mantenendo delle condizioni che generano violenza e che mettono seriamente a rischio la vita dei reclusi. Deve essere chiuso immediatamente, come tutti i CPR, e le persone, per essere al sicuro, devono essere liberate.
Condividiamo alcune testimonianze che provengono dall’interno del CPR , di persone che stanno vivendo in uno stato di terrore per le minacce di altre violenze che si potrebbero ripetere questa notte.

A.
Sto male assai, sono stato picchiato con il ferro. Tanto dolore, non parlo bene.

B.
Ho paura, mi vogliono ammazzare. Preferisco andare in galera ad aspettare espulsione, almeno lì è sicuro. Qui è peggio della galera. Ora sono qui, ho fatto richiesta di asilo e la mia richiesta di espulsione è sospesa ma continuano a trattenermi qui. Come possiamo vivere, scappare da questo problema? La polizia non interviene mai. Dicono che sono venuti? Non sono venuti!!! Dopo che qualcuno è a terra e deve andare in ospedale intervengono. Chiami chiami chiami e disturbi loro per venire, anche loro sono stufati della situazione. Anche la polizia! I lavoratori si lamentano ogni giorno che si sono stancati! Tutti si sono stancati! E noi stiamo morendo. Moriamo qua sorella mia, ti giuro che non dico una bugia. Quello che sto dicendo è verità. Potete immaginarlo ma non potete vedere. Non vogliono vedere. Fermano al cancello e guardano, e quando qualcuno è ferito chiamano l’ambulanza. Non entrano. Ridevano di noi. Siamo in pericolo qui, ho paura che mi ammazzino.

C.
Ho paura, non so che fare.
Restare qui è un rischio, possono ammazzarci. Loro [i poliziotti] non vengono quando siamo in pericolo. Ma quando noi dobbiamo prendere qualcosa dal magazzino siamo accompagnati da 5, 6 poliziotti ciascuno. Finora nessuno è entrato, solo per sistemare la finestra.
Non possiamo andare contro il governo, hanno troppo troppo potere, ma non possiamo nascondere la verità che stiamo soffrendo. Sennò moriamo.
Se loro vogliono lasciarci reclusi portateci in carcere, almeno abbiamo una tutela.
Ci stanno cercando, noi stiamo aspettando la morte.

B.
Il mio compagno di cella mi ha detto di stare tranquillo, mi proteggerà, ma è lo stesso, qui nessuno può proteggere nessuno. Qui lo Stato non ci può proteggere, solo noi stessi.


TUTELARE TUTTE LE PERSONE TRATTENUTE NEL CPR DI TRAPANI. BASTA VIOLENZA DEL CPR. CHIUDERE TUTTI I CPR

Rete cconfinamiento Sicilia

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