
Sylla Ousmane davanti al Sindaco di Sant’Angelo In Theodice (Cassino) per denunciare le condizioni di detenzione all’interno dei CPR.
Sono trascorsi 10 giorni da quando il corpo di Ousmane Sylla, appena ventiduenne, veniva trovato esanime, ma ancora in vita, appeso ad un dei cancelli carcerari del CPR di Ponte Galeria a Roma, dove solo i suoi compagni hanno provato invano a rianimarlo in attesa dei soccorsi. Dieci lunghi e assordanti giorni da quando Sylla aveva provato a scrivere sulle mura che lo trattenevano da mesi, di poter tornare a casa, in Guinea. Mesi di ripetute richieste di aiuto, in cui Ousmane Sylla chiedeva di poter fare ritorno a casa, non passando da quella violenza che lo stava logorando, ma da un più coraggioso ed estremo atto rivendicativo che lo ricongiungesse a sua madre, alla sua famiglia, alla sua terra al più presto. Sylla non è stato ascoltato in vita, nessuno ne ha parlato da morto. Ucciso due volte, non solo quel 4 febbraio scorso, in cui la violenza subita da tempo si esprimeva in un estremo gesto per la libertà, ma dall’abituale e indifferente silenzio di uno Stato che ancora oggi non ha degnato attenzione alcuna a chi, tra familiari ed amici in Europa e in Africa, ha appreso della sua scomparsa solo oggi, attraverso la rete degli attivisti guineani una comunicazione telefonica dall’Italia, avvenuta con Diallo, attivista guineiano attivo in Guinea, che ha raggiunto personalmente la famiglia per comunicarglielo.
Diffondiamo e sosteniamo le parol
Abbiamo incontrato la famiglia con Diallo, questo 14 febbraio 2024 alle 13:30 (in Guinea). Eravamo accompagnati da due giornalisti di due giornali guineani.
Un momento triste, siamo arrivati presso il domicilio dalla famiglia Ousmane. Sua sorella minore ci ha accolti con uno sguardo triste e disperato. Davanti alla casa della famiglia c’erano dei giovani, amici di Ousmane. C’erano familiari, vicini di casa, giovani e anziani. Nel cortile è esploso il pianto. Una voce era più udibile delle altre: Sì, era la voce della madre di Ousmane Sylla.
La famiglia ha lasciato che si raccontasse di come è stato possibile individuare la famiglia di Ousmame. Ho cominciato a spiegare le circostanze della morte di Ousmane secondo le informazioni ricevute, non ho potuto trattenere le lacrime mentre parlavo.
Tutti erano tristi, la famiglia ha espresso il desiderio che il corpo del figlio venga rimpatriato.
È molto importante il sostegno delle associazioni, per il rimpatrio della salma la famiglia conta su tutte le persone che si sono mobilitate.
Inoltre, la famiglia ha espresso il desiderio di poter parlare alla stampa di Ousmane, raccontare chi era, parlare della persona tranquilla che era e soprattutto del fatto che non presentava alcun disturbo psicologico.
Per concludere con qualcosa di positivo nonostante le circostanze: la famiglia è molto grata a tutte le persone che si sono mobilitate per rintracciarli.
Nous avons rencontré la famille avec Diallo ce 14 février 2024 à 13h30 ( heure de Guinée ). Nous avons été accompagné de deux journalistes de deux médias guinéens.
Triste moment, nous sommes arrivés dans la concession de familiale d’Ousmane. Sa jeune sœur nous a accueilli avec un regard triste, désespéré. Devant la maison familiale se trouvait des jeunes, probablement des amis d’Ousmane. Dans la concession familiale, se trouvaient des membres de la famille, des voisins, des jeunes et des seniors. Des pleurs retentissaient dans la cour familiale. Une voix était plus audible que les autres. Eh oui, c’était la maman d’Ousmane Sylla. La famille a laissé Diallo s’exprimer sur le processus qui a conduit à l’identification de la famille. j’ai commencé expliquer les circonstances du décès d’Ousmane selon les informations que nous avons reçu, je n’ai pas pu retenir mes larmes a en parla.
Tout le monde était triste, la famille souhaite que le corps de leur enfant soir rapatrié. Un soutien de la part d’association sera la bienvenue pour elle. La famille compte sur toutes les personnes mobilisées pour le rapatriement du corps. La famille souhaite intervenir dans les médias pour parler d’Ousmane de qui il était, la personne calme qu’elle était et surtout du fait qu’il ne présentait aucun trouble psychique. Pour terminer sur un truc positif malgré les circonstances, la famille est très reconnaissante envers toutes les personnes qui se sont mobilisées pour leurs identifications