Non calpestate questa memoria

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Alla luce della commemorazione promossa dal Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, prevista domenica 10 marzo 2024 alla presenza del Sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, ad un anno dall’arrivo delle 15 salme di persone decedute nella Strage di Steccato di Cutro e inumate nel cimitero di Borgo Panigale, non possiamo restare indifferenti. 

Infatti, proprio all’indomani delle denunce che familiari e sopravvissuti hanno espresso a Crotone lo scorso febbraio riguardo le omissioni di soccorso e le responsabilità da parte delle autorità competenti, apprendiamo dell’ennesimo oltraggio da parte di alcune istituzioni che indegnamente tentano di appropriarsi dei luoghi di culto dove sono state sepolte le vittime, luoghi in cui le stesse famiglie residenti in Iran, Afghanistan o Pakistan non hanno mai potuto recarsi e della cui commemorazione non sono state rese partecipi.

  • Non dimentichiamo l’ospitalità rivolta alle persone di Salvini, Piantedosi, Meloni che, a poche ore dal massacro, si recavano negli spazi comunali di Cutro per il Consiglio dei Ministri e discutere un Decreto nominato con il luogo della strage di stato
  • Non dimentichiamo l’abbandono dei familiari e dei sopravvissuti, in quei giorni di disperazione e rabbia, da chi non ha trovato nemmeno un minuto per porgere loro cordoglio e assistenza
  • Non dimentichiamo come la decisione presa dall’alto che quelle bare dovessero essere destinate a Bologna senza il consenso delle famiglie, sia stata scongiurata solo da chi, con i propri corpi, poteva opporsi davanti al Palamilone di Crotone ad un simile oltraggio
  • Non dimentichiamo il trattamento disumano riservato ai sopravvissuti collocati nel Cara di Isola Capo Rizzuto (KR)

Dopo un anno, in cui ricordiamo non solo le oltre 105 persone morte e disperse la notte del 26 Febbraio 2023, ma tutte coloro che ogni giorno scompaiono alle frontiere interne ed esternalizzate o sopravvivono a politiche razziste, siamo testimoni di quanta violenza continui ancora e ininterrottamente ad insinuarsi oltre la morte e nella vita di chi resta, nel dolore d’una ferita che non rimargina. 

Crediamo in una Memoria distante da strumentalizzazioni politiche che si è espressa alcune settimane fa nella commemorazione a Crotone, dove abbiamo ascoltato il grido alto e chiaro di famiglie e sopravvissuti contro i reali responsabili di simili crimini. 

Una memoria che non coincide con quella del sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, che nella sua città ha piantato una stele di marmo incidendo nella pietra una storia distorta, che accusa “scafisti” e “trafficanti di esseri umani” di essere i responsabili del massacro. Una narrazione securitaria aderente a quella dei rappresentanti del Governo, come Matteo Piantedosi, che all’indomani della strage criminalizzava le stesse persone migranti morte in mare, salvo poi deporre un fiore sulla tomba di uno di loro, Alì, il più piccolo tra i deceduti, in un ipocrita gesto autoassolutorio.  

Questa memoria distorta non ci appartiene. Questo atto di offesa al ricordo di chi è morto e di chi ha resistito alla violenza di frontiera ci indigna.

Lasciate in pace le salme inumate a Borgo Panigale, la loro presenza che finora avete ignorato o insultato, la loro memoria che nulla ha a che vedere con le commemorazioni istituzionali. 

Che siano familiari e sopravvissuti a recarsi sui luoghi della sepoltura, come chiedono incessantemente da un anno alla politica nazionale e internazionale! 

Saranno loro a custodirne l’ingiustizia e il dolore a monito di quello che è stato fatto. 
Saranno loro – gli esclusi dalla narrazione delle istituzioni – a commemorare i morti di un regime di frontiera che, dalla Legge 50/2023, ancora più ferocemente e impunemente, colpisce le persone in movimento. 

Accanto a famiglie e sopravvissuti continueremo a sostenere la loro lotta per verità e giustizia, contro la mistificazione che criminalizza l’identità e la storia delle persone, contro la strumentalizzazione di chi esercita con violenza un potere non solo sulla vita ma anche sulla morte e sul lutto.

Per aderire al comunicato, si prega di scrivere a: info@memoriamediterranea.org

Ph: Valentina Delli Gatti, Borgo Panigale, Bologna

Aderiscono:

Alidad Shiri, familiare

Zahra Barati, familiare 

Hasan Kazimi, familiare 

Rafi Abassi, familiare 

Qorban Ali Mohammadi, familiare 

Masouma Jafari, familiare

Mahdi Mohammadi, familiare

Maleki Farzaenh, familiare

Laila Temori, familiare

Shahid Khan, familiare

Usman Khan, familiare

Hesham Khan, familiare

Momin Khan, familiare

Luqman khan, familiare

Zabih ullah, familiare

Abdul Rahman, familiare

Saud khan, familiare

Fatima Maleki, familiare

Hassan Maleki, familiare

Mohamed Reza Maleki, familiare

Mohammad Naim Timory, familiare

Nasima Timory, familiare

Assad Ahmadi, comunità afghana

Mem.Med – Memoria Mediterranea

Campagna LasciateCIEntrare

Collettivo No Borders in Bologna

Collettivo Edera

PLAT – Piattaforma di Intervento Sociale 

Progetto MeltingPotEuropa

Linea d’Ombra ODV

Collettivo Rotte Balcaniche AV

Stop Border Violence

FreeFemmes Artigiane per la Libertà di Movimento

Couverture de la Memoire Tunisie

Melitea

Ya Basta! Bologna

On Borders

CarovaneMigranti

Smaschieramenti

Spazi Mirabal

Forum Antirazzista di Palermo

Associazione dei Diritti nel Mediterraneo ETS

Mediterranea Saving Humans Bologna

Valeria Spinelli, direttivo associazione nazionale Attuare la Costituzione

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