Ieri, il 26 Giugno 2025, le persone detenute presso il CPR di Milo ci hanno ancora una volta riferito una situazione estremamente grave e preoccupante. In seguito alle proteste dei giorni scorsi, cui era seguito un incendio,almeno una persona avrebbe tentato di togliersi la vita. Le ragioni che hanno spinto le persone a protestare sono molteplici, e ben note: i tempi di trattenimento infiniti, la mancanza di assistenza sanitaria – a fronte di gravi situazioni di disagio fisico e psicologico – e le condizioni generali del centro.
Secondo quanto raccontato dai detenuti, alle proteste sarebbe seguito un intervento estremamente violento da parte delle forze dell’ordine:
Ci racconta B. “Gli hanno messo il ginocchio sul collo e lo hanno tenuto a terra. Sono intervenuto altrimenti moriva li”.
A causa delle lesioni riportate alcuni trattenuti sono stati tradotti nel pronto soccorso di Milo.
E prosegue, A. ” Li hanno ammanettatio mani e piedi e hanno cominciato a picchiarli. Si può vedere dalle telecamere”.
Molti di loro si erano inferti ferite nei giorni precedenti per denunciare la violenza della detenzione amministrativa. Sui referti però nulla viene scritto delle ferite inferte dalle forze dell’ordine.
C. ci dice: “Non ne possiamo più. Questi luoghi sono il peggio del peggio. Bisogna chiuderli”.
Lo stato italiano e il suo governo sono il principali responsabili delle diverse forme di tortura che avvengono ogni giorno nei CPR. L’ente gestore del centro di Milo, la cooperativa Officine Sociali, ne è facilitatrice e connivente.
Il CPR di Milo, come tutti gli altri, deve essere chiuso adesso, e tutte le persone detenute all’interno devono essere liberate!!
Maldusa, Arci porco rosso, LasciateCIEntrare, Mem.Med